Ilaria Bugetti, consigliere regionale della Toscana e portavoce CEMR, ha rappresentato l’AICCRE il 22 gennaio scorso in una sessione di lavoro organizzata dal Comitato delle Regioni dell’UE (CdR).
Il CdR, insieme al CEMR, ha condotto nei mesi scorsi una indagine, completata all’inizio di questo mese, chiedendo a tutte le associazioni nazionali del CEMR, Paese per Paese, se gli enti locali fossero stati contattati per la discussione dei piani relativi al NextGenerationEU, il cosiddetto Recovery plan.
Ne è emerso che gli enti locali sono stati poco e per nulla messi al corrente delle strategie e delle pianificazioni nazionali.
Si è deciso allora di promuovere questa iniziativa pubblica per condividere i risultati delle varie ricerche. Il CEMR ha contribuito nella sessione con tre esempi provenienti dalle sezioni italiana (AICCRE), olandese e finlandese.
L’AICCRE, che ha scelto la Bugetti, ha segnalato come non vi sia stata sufficiente e adeguata condivisione e che questo può essere un motivo di preoccupazione. C’è bisogno invece di dialogare, se vogliamo che gli enti locali, che sono gli attuatori ultimi, siano capaci di rendere in modo efficiente queste strategie.
Si parla infatti di riqualificazione, anche strutturale, del Sistema nazionale e quindi queste modifiche vanno realizzate dai territori.
Se vogliamo invece la massima efficacia per queste strategie occorre formare e condividere queste con gli enti locali.
ll Recovery and Resilience Facility (RRF) è lo strumento principale del piano di recupero post-COVID dell’Ue con un totale di 672,5 miliardi di euro di prestiti e sovvenzioni per sostenere gli investimenti finalizzati a mitigare le conseguenze della crisi del coronavirus, rafforzare la coesione e la resilienza, e accelerare le transizioni ecologiche e digitali in tutta l’Unione.
Per beneficiare della RFF gli Stati membri devono presentare piani nazionali di recupero e di resilienza (RRP) indicando le riforme e gli investimenti che intendono finanziare.
Questi piani devono essere presentati entro il 30 aprile 2021 alla Commissione europea, che ha incoraggiato gli Stati membri a coinvolgere i governi locali e regionali, ma senza vincoli legali.
Il sondaggio congiunto CdR-CEMR si è svolto da inizio novembre 2020 a inizio gennaio 2021 e sono arrivate risposte dalla maggior parte delle associazioni nazionali del CCRE.
La stragrande maggioranza dei membri del CCRE si è sentita delusa dalla natura del processo di consultazione con i loro governi centrali, con le uniche eccezioni della Finlandia e di pochissimi altri paesi.